Il primato della Ragione

Antologia degli scritti di Mario Cassa, Edizioni l’obliquo, Brescia 2007. Appunti marxisti

Questa antologia nasce per volontà e cura di alcuni allievi e amici. Ci auguriamo sia gradita a tutti coloro che lo hanno incontrato e speriamo che possa far conoscere anche ai più giovani il pensiero, per noi ancora vivo e attuale, di uno dei filosofi più significativi della nostra città.
Appunti marxisti di M. Cassa è on line: http://www.webalice.it/jl.stote/cassa/files/appunti%20marxisti.html

Brescia, gennaio 2007

Prefazione
Questa pubblicazione nasce dall’affetto e dalla stima che ci legano a Mario Cassa e dalla convinzione che le sue argomentazioni e le sue idee ci spingano, ancora oggi, a un esercizio attivo e critico della ragione, teso ad affrontare i problemi drammatici del nostro tempo. Professore di storia e filosofia al Liceo Arnaldo dal 1953 alla fine degli anni Settanta, Cassa ha contribuito in modo determinante alla formazione culturale ed umana di molti studenti bresciani. Chi lo ha avuto come insegnante sa con quale passione e rigore intellettuale trasmettesse ai giovani un senso vivo della cultura e della storia. Le sue lezioni ci iniziavano a una comprensione più profonda della realtà. Sentendolo parlare si avvertiva, prima in modo intuitivo, poi con sempre maggiore chiarezza, che un nuovo mondo si dischiudeva davanti agli occhi e che la cultura, fondata sulla conoscenza dei testi e delle fonti, aveva a che fare con le scelte fondamentali della vita. Il diaframma che separava la scuola dalla società e dalla politica cadeva e diventava possibile dare un senso e un significato nuovo alla propria esperienza personale, partecipando attivamente alle vicende del tempo presente. Poco alla volta la “realtà” si presentava come quella Ragione che si dispiega nella storia, attraverso contraddizioni e conflitti, ma sempre orientata a realizzarsi e a raggiungere il proprio fine, a patto di venir riconosciuta dagli uomini. Le lezioni su Socrate e Platone aprivano a un nuovo significato della parola Verità, alla relazione inscindibile che essa intrattiene col concetto di Bene: conoscere il vero vuol dire conoscere il bene e operare affinché il bene si realizzi nel mondo. Capivamo che il sapere non può procedere indipendentemente dalla sua dimensione etica e dall’assunzione di responsabilità che questa scoperta comporta. Sapere è potere e colui che sa non può sottrarsi alla richiesta, che la ragione gli pone, di realizzare il bene che ha conosciuto. Proprio nel carattere fortemente “etico” dell’insegnamento di Mario Cassa sta una delle ragioni dell’impegno politico di molti suoi studenti. Per alcuni di noi era il modo, talvolta ingenuo, sempre appassionato, di contribuire alla realizzazione del bene e della giustizia nella nostra epoca. L’insegnamento di Mario Cassa sapeva coniugare la dimensione etica con quella estetica della cultura. Ciò conferiva al suo insegnamento un respiro e un’ampiezza di vedute che invitavano ad amare, con il bene, anche il bello. L’educazione al valore del bello, all’importanza che l’arte assume nella realtà, contribuiva a dischiudere la fantasia, a guidarci nella ricchezza multiforme del mondo sensibile, a suscitare curiosità e interesse per le arti figurative e per la musica. Grazie alle sue lezioni comprendevamo che la cultura non è la sommatoria di discipline tra loro distinte, ma unità interna della vita spirituale, che si manifesta contemporaneamente nella storia, nella filosofia, nella letteratura, nelle arti e nelle scienze. Riecheggiava, in questo modo di intendere e fare cultura, la grande lezione di Hegel. Che parlasse della canzone Volare di Modugno o della musica di Mahler, di un sonetto di Leopardi o della poesia ermetica, dell’opera di Michelangelo o dell’arte astratta e delle avanguardie, di Shakespeare o di Goethe, sempre avvertivamo che si trattava di “momenti” della vita dello spirito e che di questi momenti la nostra anima poteva ancora nutrirsi. La vita interiore ne risultava arricchita e iniziavamo a comprendere la corrispondenza tra interno ed esterno, anima e mondo, microcosmo e macrocosmo. L’insegnamento della Fenomenologia dello Spirito di Hegel diveniva operante e vivo in ciascuno di noi. Anche la lettura dei libri perdeva così il suo carattere “scolastico” per diventare sempre più nutrimento dell’anima, di un’anima che scopriva la sua relazione con la totalità e che da questa relazione non poteva prescindere. Attraverso il concetto di destino, espresso in forma compiuta dalla tragedia greca, capivamo che la vita era legata a qualcosa di più grande di noi, un destino che la volontà, da sola, non avrebbe potuto cambiare. In questo modo iniziavamo a comprendere la forza della necessità e la durezza della realtà. Incalzati dalle lezioni di Mario Cassa però, intravedevamo la possibilità di modificare e trasformare, con altri, quella realtà che spesso appariva terribile e "ingiusta”. Lo studio della storia mostrava gli aspetti duri, spesso terribili della vita, ma offriva anche momenti di riscatto e di speranza. Tra questi assumeva un ruolo centrale la vicenda del cristianesimo, di un Dio che entra nella storia e si fa uomo per amore, rendendo così possibile un senso e una direzione nuova al cammino degli uomini. Il messaggio evangelico e il suo farsi storia, attraversava come un filo conduttore le lezioni di Cassa. Dalle prime comunità cristiane ai monaci benedettini, dalla Patristica a Agostino, da Tommaso alle grandi utopie di Moro e degli amati Arnaldo e Campanella. Il cristianesimo delle origini trovava il suo naturale sviluppo nella vita dei grandi mistici, da Gioacchino da Fiore a Meister Eckhart e Angelo Silesio, ma anche nelle Encicliche papali più attente alla questione degli ultimi, degli esclusi, dei dannati della terra, cui Cassa dedicava sempre la sua attenzione. Basti qui ricordare la sua attenta e profonda Lettura della Populorum Progressio. La fede cristiana, mai intesa fuori e contro la ragione, si coniugava poi, attraverso il pensiero di Hegel, con la critica marxiana dell’economia politica. Ragione dialettica, prassi marxista, profezia cristiana, è il titolo di uno dei libri più significativi del suo percorso intellettuale e umano. L’inveramento del cristianesimo richiede il suo farsi nella storia, l’annuncio del Regno impegna nell’opera dura e difficile di trasformazione della realtà. Lo sfruttamento degli ultimi, che nell’epoca contemporanea assume la forma capitalistica, non è iscritto in un destino immodificabile. Le leggi dell’economia politica, che celebrano la supremazia del mercato, possono essere cambiate dalla lotta e dall’impegno della classe operaia che prenda sempre più coscienza del suo essere classe sfruttata. Gli intellettuali devono stare da quella parte. Il comunismo diventa l’orizzonte storico-politico in cui l’umanità oppressa e dolente può ottenere il suo riscatto, la forma sociale in cui soltanto si può realizzare l’umanesimo sotteso all’annuncio cristiano. Noi studenti avvertivamo che il pensiero del nostro insegnante era un pensiero forte, teso sempre a smascherare le sovrastrutture ideologiche per cogliere la verità nel suo farsi storia. Non sempre tutti ne condividevamo le conclusioni, qualcuno di noi non condivideva nemmeno le premesse, ma nessuno, credo, poteva sottovalutare la ricchezza, il rigore e l’importanza del suo insegnamento, per la propria crescita culturale e umana. Per queste ragioni Mario Cassa è stato per molti di noi un maestro e ancora oggi l’incontro con lui resta una delle esperienze più significative della nostra formazione e della nostra vita. Un’eco delle sue lezioni risuona anche negli articoli che presentiamo in questo volume. Intellettuale impegnato a comprendere il presente e a adoperarsi per trasformarlo, Cassa contribuì, collaborando a diversi giornali, alla vita politica e culturale della nostra città. La scelta antologica che pubblichiamo permette, anche a chi non lo conosca, di saggiare la coerenza interna di un pensiero che scuote la coscienza, che è spesso segno di contraddizione, che invita sempre a riflettere sul presente e ad agire per rendere migliore il mondo in cui viviamo. Proprio per la loro immediatezza e per il loro legame con la contemporaneità, gli articoli di giornale richiamano da vicino lo stile delle lezioni del Professor Cassa e gettano un ponte tra la sua produzione teorica e il suo insegnamento. Ci sembra che contribuiscano a rendere più completa la conoscenza della sua prospettiva culturale e del suo impegno teorico.
Questa antologia nasce per volontà e cura di alcuni allievi e amici. Ci auguriamo sia gradita a tutti coloro che lo hanno incontrato e speriamo che possa far conoscere anche ai più giovani il pensiero, per noi ancora vivo e attuale, di uno dei filosofi più significativi della nostra città.
Brescia, gennaio 2007