Violenza sulle donne, uomini in "Campo" di Magda Biglia. Bresciaoggi

Paolo Ferliga, lo psicoterapeuta ideatore di «Campo maschile»

Paolo Ferliga, lo psicoterapeuta ideatore di «Campo maschile»

La violenza sulle donne è nell'uomo espressione di insicurezza, è reazione isterica e impotente alle paure.
«Il violento non è un macho, bensì un debole», secondo lo psicoterapeuta Paolo Ferliga, che individua un possibile antidoto nella ricerca della identità profonda del maschio, nella ricerca del senso, dei connotati della sua configurazione di genere. «Perché i generi sono diversi. Devono avere uguali diritti e opportunità, ma sono ben distinti. Occorre scavare nelle peculiarità dei due sessi, uscendo dallo stereotipo della cattiveria al maschile e della bontà al femminile. Quando un uomo lavora su se stesso, incontra le sue zone d'ombra e ci fa i conti, così come deve imparare a riconoscere anche i lati oscuri del femminile, per affrontare pure quelli».
SONO QUESTE le premesse per la nascita di «Campo maschile», progetto di ricerca-azione sull'identità maschile «per vivere meglio e avvertire la bellezza di appartenere al genere». Non solo femminicidi o terribile episodi di cronaca, «oggi sempre più spesso i giovani, ma anche gli adulti, si sentono insoddisfatti, bloccati nelle scelte, inadeguati rispetto all'interlocutrice, titubanti di fronte alla responsabilità di diventare padri, timorosi nell'assunzione di responsabilità», spiega Ferliga, basandosi sul suo vissuto di terapeuta e di docente del liceo Arnaldo.
In soccorso alla loro fragilità possono venire Jung e James Hillman, Dora e Martin Kalff, Robert Bly, i maestri a cui si ispirerà il lavoro di Ferliga con il gruppo alla ricerca di un «campo» in cui coltivare i semi scoperti dentro di sé per darsi una speranza nel futuro.
FRA LORO ANCHE Claudio Risé, il fondatore della teoria del «maschio selvatico» e guru della relativa associazione che, sabato 29 alle 17.30, sarà a Brescia, nella sede dell'Aab a presentare l'iniziativa assieme al regista Cesare Lievi.
Il gruppo, chiamiamolo con un termine datato di «autocoscienza maschile», secondo l'ideatore non vuole essere come quelli che stanno nascendo numerosi nel Paese «pedagogici, per convincere l'uomo che deve riparare ai suoi errori, non essere aggressivo» e si pone agli antipodi dei Gender studies all'americana «che compiono il gravissimo sbaglio di vedere solo differenze culturali fra i due generi, senza capire che solo il vivere pienamente la propria identità di uomo come di donna fa stare bene con se stessi». La letteratura, la filosofia, la mitologia, le religioni saranno materia da indagare per una lettura simbolica, per parlare di padre e figlio, di orco e guerra, di panico, di istinto, di autorità e libertà, di vocazione personale, «di amore per la vita soprattutto».
LE RIUNIONI avranno inizio il primo mercoledì di aprile e avranno cadenza quindicinale all'indirizzo dello spazio «Yoga studio» di via Montello 75 a Brescia. «Anche se i miei studi hanno avuto luogo altrove, ho voluto dare il via nella città ad un'esperienza che spero si radichi e si allarghi», dice il professore.
La mail per richiedere informazioni o per formalizzare le iscrizioni al Campo maschile è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..


Magda Biglia

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