Autorità e sentimento nel processo educativo
Esodo n.1 genn-marzo 2009
Articolo per "Domanda di scuola" numero monografico della rivista Esodo con un ampio dibattito su scuola, educazione, etica
La crisi socio-economica attuale è un evento epocale spietato, ma nello stesso tempo può aprire gli occhi a qualcuno: può essere un'occasione per rinnovare una scuola che ha subito, nel corso degli anni, le derive negative: di un certo '68; di una certa visione della scuola di massa; della superficialità di certe proposte ministeriali e/o del mondo dell'accademia, passate per "pedagogia progressista"; della vacuità di una cultura politica dai tratti populitici; di una informazione più interessata alla spettacolarizzazione che al confronto e alla documentazione...
dall'editoriale di Carlo Bolpin e Paola Cavallari
Autorità e sentimento nel processo educativo: l’archetipo del Padre. Contributo per la rivista Esodo (febbraio 2009)
La crisi della scuola come luogo di formazione e trasmissione di sapere è sotto gli occhi di tutti. In questo intervento vorrei proporre di affrontarla da un punto di vista archetipico. Secondo Jung nell’inconscio collettivo operano gli archetipi, strutture relativamente costanti dell’immaginazione, dotate di un forte potere simbolico, in grado di orientare la vita della coscienza. Gli archetipi si esprimono attraverso immagini nei miti, nelle religioni, nelle produzioni artistiche, ma anche nei sogni che ogni notte ci tengono compagnia. Se la coscienza entra in relazione con queste immagini, dotate di un forte valore simbolico, può trarne giovamento divenendo più completa e personale. Nel caso contrario si impoverisce e rischia di omologarsi sempre di più alla massa e di perdere le sue potenzialità individuali. Gli archetipi hanno storie secolari. Come i fiumi possono anche prosciugarsi ma il loro alveo è sempre lì, pronto a accogliere nuova acqua. Un archetipo che per secoli sembra ritirarsi può invece attivarsi nuovamente quando la fantasia ne amplifica l’immagine. L’ipotesi che vorrei suggerire è che la crisi della scuola sia strettamente connessa al venir meno, nella società postmoderna, di una forte relazione con l’archetipo del Padre, un archetipo che da tempo immemorabile presiede alla trasmissione del sapere di generazione in generazione. Possiamo pensarlo come un’immagine guida, che aiuta il singolo nel suo cammino di formazione e gli consente di affrontare con coraggio e determinazione il mondo e la vita. In questo senso l’archetipo paterno svolge nell’inconscio collettivo lo stesso compito che il padre personale svolge nei confronti dei figli. L’importanza che l’imago paterna assume nel separare i figli dal protetto mondo materno e nell’iniziarli alla vita, le conferisce un ruolo particolare proprio nei confronti della scuola. Infatti se la scuola, come dice Hannah Arendt “ è l’istituzione che abbiamo inserito tra l’ambito privato, domestico, e il mondo, con lo scopo di permettere il passaggio dalla famiglia alla società”, il suo compito si configura come un compito eminentemente paterno. Recuperare una relazione con l’archetipo del Padre diviene quindi indispensabile per ridare vitalità al sistema educativo e alla scuola come luogo di formazione delle nuove generazioni... per continuare: