Conversazione con Claudio Risé

Da Il Selvatico, il padre, il dono di Claudio Risé

Conversazione sul padre in C. Risé, Il Selvatico, il padre, il dono, a cura di A. Vanni, Lampi di stampa - Libuk, Milano 2006. - www.claudio-rise.it

"La figura del padre è… costitutiva della creazione, della vita, e dello sviluppo. Senza una significativa presenza paterna l’organismo vitale tende a indebolirsi, e a perdere interesse alla stessa esistenza"
Claudio Risé

Ferliga  a Risé.
Nei tuoi ultimi libri parli del lungo processo che ha portato a ridimensionare ed in alcuni casi a liquidare la figura del padre, e delle conseguenze disastrose che ne derivano non solo per l’equilibrio psicologico dell’individuo, ma anche per la salute della nostra società. Come spieghi nel Padre l’assente inaccettabile infatti “la figura del padre è… costitutiva della creazione, della vita, e dello sviluppo. Senza una significativa presenza paterna l’organismo vitale tende a indebolirsi, e a perdere interesse alla stessa esistenza.” Mi sembra che queste tue parole colgano nel segno. Tutti sappiamo infatti, per esperienza personale, quale peso abbia avuto nella vita di ciascuno di noi la presenza o l’assenza di un padre. Chi di noi insegna può verificare quotidianamente quale correlazione esista tra presenza/assenza del padre e problemi cognitivi e affettivi degli studenti. Studi recenti, penso in particolare al libro La società degli eterni adolescenti di Robert Bly, mostrano altre preoccupanti correlazioni con la criminalità da una parte e la depressione dall’altra: negli Stati Uniti infatti i fatherless (figli senza padri) degli strati più disagiati ingrossano le fila della criminalità, mentre quelli degli strati più ricchi sono vittime della depressione e sviluppano un atteggiamento passivo nei confronti della vita. Un atteggiamento che favorisce la loro dipendenza dalle sostanze stupefacenti e dall’alcool. La gravità della situazione ha però fatto sì che oggi si stia prendendo finalmente coscienza della centralità della questione paterna. Spesso sono le madri che lamentano l’assenza dei mariti nell’educazione dei figli, ma ultimamente anche in campo maschile si sta muovendo qualcosa: i padri separati, che si battono per l’affido condiviso, rivendicano l’importanza del loro ruolo nella formazione dei figli, e i movimenti degli uomini collegano i temi dell’identità maschile con quelli della paternità. Sociologi e psicologi poi, scrivono sempre più spesso libri sul padre. Giornali, televisione, cinema e anche la letteratura, gli dedicano sempre più spazio. Tutto ciò è senza dubbio importante, anche se spesso sembra che il padre di cui si parla sia una sorta di vice-mamma. Alcuni psicologi teorizzano infatti l’equivalenza del ruolo genitoriale e parlano di una coppia dove le funzioni del padre e della madre sarebbero intercambiabili.
Il padre è pensato come una figura piuttosto sentimentale in grado di garantire, oltre al sostentamento economico, anche una relazione affettiva, ma senza una sua specificità, senza assumere un ruolo suo e soltanto suo. Sembra che manchi nella coscienza collettiva, ma anche nei professionisti della psiche, l’idea di quali siano i fondamenti costituivi e specifici della figura paterna. Ti chiederei quindi, per la nostra conversazione, di partire da qui, dallo spiegare quali sono gli aspetti fondamentali della figura e del ruolo del padre.